martedì 5 febbraio 2008

Italiani al voto col "Porcellum"


ROMA. E' giunto il momento dello scioglimento delle Camere e della fine della XV legislatura. Ieri il presidente della Repubblica Napolitano ha ricevuto al Quirinale i presidenti di Senato e Camera Franco Marini e Fausto Bertinotti. Oggi il premier Prodi salira' al Quirinale per controfirmare il decreto con cui Napolitano disporra' lo scioglimento delle Camere. Il Consiglio dei ministri fissera' poi la data delle elezioni, tra il 6 e il 13 aprile. Lo svolgemnto delle cosultazioni si terrà col sistema "Porcellum": proporzionale a coalizione e premio di maggioranza alla Camera e al Senato.

4 commenti:

Nuccio Benanti ha detto...

LEGGE ELETTORALE,
cosa è il 'Porcellum'

La legge elettorale vigente, con la quale si tornerà al voto, prevede un sistema ibrido e complicato, che riprende alcune caratteristiche del sistema proporzionale (in particolare il voto di lista per il partito) ma le subordina al principio fondamentale del sistema maggioritario (chi prende un voto in più ha vinto). Approvato a dicembre 2005 nella precedente legislatura a maggioranza di centrodestra, il sistema elettorale è definito spesso "Porcellum" perchè il suo stesso ideatore, il leghista Roberto Calderoli, parlando della sua legge a Matrix nel marzo 2006, dichiarò:"si dovrà riscrivere. Glielo dico francamente, l'ho scritta io ma è una porcata". In effetti, le elezioni del 2006 hanno dimostrato che uno dei problemi di questa legge è il premio di maggioranza che al Senato scatta a livello regionale, rendendo difficile una maggioranza solida.

IL CAPO DELLA COALIZIONE - Le coalizioni sono identificate dal nome del loro capo (che nel 2006 erano Romano Prodi per l'Unione, Silvio Berlusconi per la Cdl). Il fine della legge è, infatti, quello di aggregare le coalizioni prima del voto, e di indicare al capo dello stato la persona da nominare presidente del consiglio, assieme alla maggioranza di governo che lo dovrà sostenere. Nel 2006 le liste collegate a Prodi, per la Camera, ebbero circa 25.000 voti in più di quelle collegate a Berlusconi, determinando la vittoria dell'Unione.

PARTITI E COALIZIONI - L'elettore vota per il partito che sceglie; in questo modo, però, indica implicitamente anche la coalizione di governo preferita e la persona che dovrà guidare il governo. Non è ammessa la possibilità di votare per un partito e scegliere una coalizione diversa (come accade invece per i sindaci, i presidenti di provincia e delle regioni).

PREMI DI MAGGIORANZA - La coalizione che ha ricevuto più voti ha diritto al premio di maggioranza, pari al 55 per cento dei seggi (se non abbia già diritto, in base ai voti ricevuti, ad una percentuale più alta). Il premio è applicato su base nazionale alla Camera (con esclusione della Val d'Aosta), ed equivale a 340 seggi su 630, che vengono ripartiti fra i partiti in proporzione ai voti ottenuti (mentre i partiti sconfitti si dividono gli altri). Per il Senato, il premio di maggioranza è assegnato regione per regione. Non è prevista alcuna soglia minima da raggiungere per avere diritto al premio (cosa su cui la Corte Costituzionale ha avanzato forti dubbi, paventando una possibile dichiarazione di illegittimità).

SBARRAMENTI - Alla ripartizione dei seggi sono ammessi solo i partiti che abbiano superato gli sbarramenti previsti; questi non sono uguali per tutti, perché concepiti in maniera da premiare i partiti che si coalizzano a discapito di quelli che si presentano al di fuori delle coalizioni principali.

- Alla CAMERA - I partiti coalizzati sono ammessi alla ripartizione dei seggi se hanno avuto almeno il 2 PER CENTO dei voti; ma è previsto anche il ripescaggio del partito più votato fra gli esclusi di ciascuna coalizione. Cosi, ad esempio, nel 2006, nell'Unione fu ripescata l'Udeur, che aveva avuto l'1,4 per cento; mentre nella Cdl fu ripescata la lista comune fra Nuovo Psi e Dca, che aveva avuto solo lo 0,7 per cento. Per i partiti non coalizzati, la soglia di sbarramento sale al 4 PER CENTO. Inoltre, se una coalizione non raggiunge il 10 per cento, i suoi partiti sono esclusi comunque.

- Al SENATO valgono principi analoghi, ma le soglie sono diverse, e sono sempre considerate su base regionale: 3 PER CENTO per i partiti coalizzati (senza ripescaggi); 8 PER CENTO per i non coalizzati; 20 PER CENTO per le coalizioni.

ELETTI ALL'ESTERO - A parte vengono eletti i 12 deputati e 6 senatori riservati agli italiani residenti all'estero, che non entrano nel calcolo dei premi di maggioranza.

NIENTE QUOTE ROSA - La legge elettorale non prevede alcuna riserva di candidature né altri meccanismi per promuovere la presenza di donne in parlamento.

NIENTE PREFERENZE - Non è ammessa la possibilità di indicare la preferenza fra i candidati (cosiddette liste bloccate): i candidati vengono eletti in base all'ordine di presentazione.

Anonimo ha detto...

Adesso gli italiani faranno ancora come le pecore e torneranno a votare docilmente per chi decidono le segreterie di partito. W la democrazia! Per me si possono votare da soli. Tanto della mia voce di cittadino se ne fregano. Tolleriamo tutto questo?

Anonimo ha detto...

Beh con lo scarto di voti che c'è stato ( circa 25.000 alla camera a favore della sinistra e 200.000 al senato a favore della destra) con qualsivoglia legge elettorale si avrebbe avuto lo stesso risultato parlamentare. La giusta strada l’aveva indicata Berlusconi, ma la mentalità disfattista e arrogante della sinistra a portato all’immobilismo dell’Italia e a nuove spese e tasse per il popolo italiano

Anonimo ha detto...

Voglio affidare ad una citazione il vile ruolo di dire cosa penso del porcellum .
"Le regole dell'uomo moderno non risolvono ahinoi il vero problema che attanaglia l'umanità:la sudditanza alla stupidità.
E fin quando l'uomo non accetta l'inferiorità di fronte all'altro (simile) come omaggio alla grandezza dell'ordine precostituito potrà solo produrre macchinosi stati dell'animo corresponsabili alla rovina ,ormai prossima ,del mondo intero."
Questo non lo dice un testimone di geova ,nè un cristiano integralista e nè altri indottrinati fino al midollo ma un filosofo che non è noto per la sua abnegazione alla fede,anzi......
Vi state chiedendo,Chi è? vero!
Non è poi cosi difficile......
E' noto soprattutto come lo scienziato per antonomasia....