giovedì 24 aprile 2008

Morale è ciò che fa crescere la conoscenza, immorale ciò che l’arresta


(nb) Prologo: “ciò che è buono da pensare è buono anche da mangiare”.
I Quattro salti in padella sono il risultato di un livellamento culturale che non sta avvenendo solo tra i fornelli. Come il cucinare anche il pensare comporta uno sforzo fisico: così, molti uomini e donne, per risparmiare tempo e fatica, non cucinano e non pensano più, ma si fanno cucinare e pensare dagli altri, soprattutto dalle multinazionali e dalla televisione. La tendenza a non pensare in modo originale avvia quindi la nostra società verso l’omologazione e verso i sovvertimenti di certi valori tradizionali.
Oggi tutti leggiamo e scriviamo le stesse cose: “Alla giuda di Marineo ci vogliono persone oneste”. Ma se poi cerchiamo questa qualità (cioè l’onestà) tra le Virtù naturali e teologali non la troviamo. Troviamo invece: prudenza, fortezza, giustizia e temperanza; e fede, speranza e carità. Perché manca proprio l’onestà? In realtà si tratta di una virtù sott’intesa. L’uomo virtuoso è anche intelligente e onesto: sa che la disonestà paga a breve termine, ma si paga a lungo andare.
Epilogo: “morale è ciò che fa crescere la conoscenza, immorale ciò che l’arresta o la diminuisce”.

27 commenti:

Anonimo ha detto...

nell'amministrare la cosa pubblica immorale è colui che usa la carica politica per fini personali. colui che accumula ricchezze a scapito degli altri. colui che si professa candido ma non puo' scagliare la prima pietra. se uno chiede gente onesta alla guida di marineo chiede innanzitutto che ad amministrare non siano persone che concepiscono il ruolo politico come una posizione di prevalenza ma di subordinazione rispetto alla popolazione. io devo amministrare la cosa pubblica per il bene comune. se la amministro per il bene solo mio o del mio parente o del mio amico sono un disonesto. essere onesti vuol dire anche non tradire i propri ideali e i propri valori. ecco chi riesce ad essere un politico fedele ai propri ideali e forte dei valori di umilta' e altruismo per me è un uomo onesto. appena ne vedete uno fatemi un fischio.... e per pieta' non fatemi nomi di sindacalisti! ahah
ligc

Anonimo ha detto...

come si può stabilire cosa è morale e cosa no? si potrebbe definire morale, tutto ciò che,in buona fede, l'uomo fa per gli altri o per se stesso.Senza la necessità di averne una controparte.Ma è immorale chi, per non crare ad altri gravi danni, si comporta male con uno solo di essi? é immorale chi, dovendo scegliere tra due mali, in buona fede, sceglie il minore? Forse prima di decidere su cosa è morale e csa non lo è, bisognerebbe avere la capacità ,leibnizziana, di sostituirsi all'altro per giudicarlo.
Ci accorgeremo allora che in ognuno di noi esiste un'essere morale ed uno immorale.
arc.

Anonimo ha detto...

L'onestà politica è saper riconoscere i propri errori e trarne le conseguenze. Per esempio Fausto Bertiotti dopo la sconfitta elettorale ha dato le proprie dimissioni da dirigente e ha fatto spazio ad altre persone.
Se la coalizione che ha amministrato Marineo (dal mio punto di vista male) si "inciucia" con un altro gruppo politico che si presenta agli elettori come il nuovo che propone un cambiamento, sono entrambi immorali. Immorale è chi vuole nascondere i propri errori agli elettori, e immorale è anche chi non ne prende le dovute distenze tradendo la fiducia dei propri sostenitori.

Anonimo ha detto...

"Il fine della morale è il bene: esso non è da intendersi né come bene in sé (Platone), né come bene per me (in senso relativistico), bensí come bene per la persona virtuosa, la quale ha acquisito la capacità di comprendere che cosa sia veramente il bene, mentre la gente normale continua a confondere il bene con il piacere."
(aristotele)
L'uomo virtuoso è un'utopia,una chimera. Certamente tutti vorremmo al governo del nostro paese una persona retta, onesta e moralment ineccepibile. Ci può essere. La coalizione di governo attuale, ha dimostrato in questi anni di non aver saputo gestire rettamente la cosa pubblica, allora credete forse che inciuciandosi con il nuovo potrebbe ritornare credibile? credete che gente nuova, fresca, voglia perdere la la propria credibiltà inciuciandosi con loro? Ma neppure la destra avrebbe alcun vantaggio( se non quello dei numeri)ad accordarsi con loro.Se lo facesse dimostrerebbe come tutto viene fatto solo per il piacere,non per il bene.Ma poi i numeri sarebbero sempre quelli? e il PD, traebbe vantaggio inciuciandosi con qualcun altro?A 20 gg dalla presentazione delle liste, la verità è che ancora tutti sono in alto mare.Ognuno tira la corda dalla propria parte,per ottenerne profitto, e in questo clima noi cerchiamo l'uomo virtuoso. Mi accontenterei di un uomo onesto.
arc

Anonimo ha detto...

1.Non può comandare bene chi prima non abbia servito bene
2.La politica richiede dedizione personale e capacità di delega
3.Si governa su uomini liberi e perciò si è anche governati
4.Anche quando non si è coinvolti nelle colpe del popolo occorre assumerne i rischi per difenderlo
5.Responsabilizzare il popolo di fronte a scelte inopportune
6.Scegliere le persone più valide per realizzare le cose più importanti
7.Rifuggire dalla smania d'onori quanto dall'avidità di denaro
8.La popolarità va conquistata con la virtù e non comprata con la corruzione o con la notorietà acquisita in cose effimere
Sono alcuni dei consigli che Plutarco aveva indicato ai politici di allora per farne dei buoni governanti.Ma a Marineo,si sà, i politici non conoscono,o ricordano, PLutarco
arc

Anonimo ha detto...

Vi invito a leggere questo breve ma interessante estratto di un articolo apparso sul Corriere della Sera a firma di Claudio Magris. Credo che si adati bene al caso marinese.

[…] Forse oggi sarebbe necessario un nuovo appello come quello che nel 1919, in un altro momento difficilissimo della storia italiana, Don Sturzo rivolgeva «agli uomini liberi e forti». Sarebbe opportuno rivolgerlo a tutti e in particolare, fra gli uomini liberi e forti, a quelli tra essi che militano nella destra o nel centrodestra, giacché persone oneste e coraggiose si trovano in ogni formazione politica rispettosa delle regole democratiche, a sinistra, al centro e a destra. Fra coloro che fanno parte dell’attuale coalizione di governo o l’appoggiano, vi sono certamente molti galantuomini di animo non servile. Essi non sono meno indignati, turbati e umiliati di quanto non lo siano gli avversari del governo dalla recentissima approvazione dell’indecente legge che abbrevia i termini di prescrizione. […] Naturalmente qualcuno potrà dire che non è con la morale o col moralismo che si fa politica. È vero, ma non la si fa nemmeno con l’immoralità. Non basta essere onesti per essere buoni politici, ma non basta nemmeno non esserlo. Nessuno auspica al timone una virtù fanatica e astratta, pericolosa e autoritaria come quella dell’incorruttibile Robespierre. Ma neppure l’opposto è auspicabile. La politica è l’arte del compromesso, che implica - fino a un certo punto - pure la morale. Ma la dignità o l’indegnità di una politica si misurano sulla qualità e sul grado di tale compromesso. Al di sotto di un certo livello di decenza, la questione non è più solo morale, ma diviene politica, perché mina le istituzioni, l’ordine della società, tutti gli aspetti della vita associata; è una vera e propria sovversione.
Triste quel paese che ha bisogno che si dicano cose come questa. Ma oggi queste frasi bastano di per se' a fare un programma politico.

Anonimo ha detto...

vabbe' caro a.c. leggendo st'articolo e pensando alla nostra realta' cadono un pochino le braccia. direi di girare la frittata, magari otteniamo di piu'..... invece di un uomo onesto chiediamo che si candidi uno ( o una perchè no!) che non sia gia' conosciuto per essere UN DISONESTO. puo' sembrare che cambi poco ma puo' sempre essere un inizio. chiediamo due requisiti.
1. che non sia pregiudicato o sotto ondagine
2. che non sia famoso per furberie e scorciatoie che lo hanno portato a dribblare la correttezza fingendo che sia stato necessario.
e poi un ultima cosa. vabbene che come dice nuccio qualcuno "muove" un discreto pacchetto di voti. ma quanti sono gli elettori a marineo?
quanti sono quelli che veramente vogliono cambiare le cose? io credo che non ci sia storia. siamo in vantaggio netto. e soprattutto rivolgiamoci ai giovani. diamo loro la speranza.
ligc.

Anonimo ha detto...

COPIO INCOLLO da un commento sotto i pacchetti controllati
UDC: Cordaro (Spataro 155), Dina (Cangialosi-Fiduccia 143), Parlavecchio (“mi manca” 134), Antinoro (Bianchi-La Spina 131), Cintola (Guida-Daidone 90);
PDL: Rizzotto (Barbaccia 203), Caputo (SpinellaMancuso-Triolo 186), Greco (Greco 914);
AUTON. Barone (“mi manca” 92);
PD: Cracolici (Ribaudo 401), Lupo (Muratore 142), Vitrano (Quartuccio 96) .
poi ci sono sono tutti gli altri che non sono controllati ma sono ogni testa un tribunale, ergo NON C'E' SPERANZA DI BATTERLI ED E' LA FINE DELLA DEMOCRAZIA, prudenza, fortezza, giustizia e temperanza; e fede, speranza e carità.

Anonimo ha detto...

x g.
secondo me invece la forza sta proprio negli altri. in quelli che non hanno apparentamenti, che non sono devoti della politica. di quelliche esprimono liberamente il loro pensiero. e sono tanti tanti tanti. occorre intercettarli. e secondo me lo si fa solo presentando un candidato estraneo alla vecchia politica, uno che non prometta posti fissi o favori a tizio e a caio. uno che parli di PROGRAMMI PER TUTTI , per il paese. uno che nella vita abbia fatto senza dire, non uno che ha sempre detto e mai fatto. insomma per questo "ridente paesello" OCCORRE una persona che sappia coniugare conoscenza e morale, giusto per tornare all'epilogo del buon nuccio.

Anonimo ha detto...

consigli per gli acquisti.
nuccio ma che fa lo cambi sto sfondo nero dal blog? stiamo commentando le allegre elezioni mica scriviamo necrologi.
dai su, una nota di colore.

Nuccio Benanti ha detto...

Dio è Morto! Carlo Marx è Morto! ...e anche la politica marinese non si sente molto bene!!!

Anonimo ha detto...

La morale cristiana ha la sua "Magna Charta" nel "sermone della montagna", pronunciato da Gesù sulle rive del lago di Tiberiade, in cui si dichiaravano "beati i miti perché erediteranno la terra, beati i poveri perché di essi è il regno dei cieli, beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio, beati gli affamati di giustizia perché saranno saziati". L’Amore verso Dio e verso il prossimo è il primo compito del cristiano: "ama e fa ciò che vuoi". In questo senso non c’è una morale cristiana precisa ma esiste il continuo invito a perfezionarsi "amandosi gli uni con gli altri" e riflettendo, perciò, l’amore di Cristo per l’uomo.

Vivere secondo una morale cristiana significa conformarsi all’esempio di Gesù e imitarlo nei suoi comportamenti.

Anonimo ha detto...

si ma notizie di candidati "ufficiali " a sindaco o a consigiere ne abbiamo? quando ce lo dicono il giorno prima delle elezioni? secondo me non hanno il coraggio... ma non di candidarsi...di dirlo! ahah
ligc.

Anonimo ha detto...

Fra qualche giorno avremo post con nomi ufficiali e la geopolitica ufficiale. Pensate che sarò in grado di farvi con largo anticipo anche le previsioni sui risultati delle elezioni. In questo modo, chi vuole, potrà puntare per il "cavallo" vincente.

Ma intanto il tema del giorno resta l'uomo virtuoso! Chi è l'uomo virtuoso a Marineo? Dove si nasconde? Possiamo votare tra i candidati un "cavallo" un virtuoso?

E per favore non ditemi che vi accontentereste di un'asino onesto. Perchè (per me) "morale è ciò che fa crescere la conoscenza, immorale ciò che l’arresta o la diminuisce". Quindi l'asino è immorale per definizione.

Anonimo ha detto...

e si nuccio,
hai ragione. anche perchè di asini ne abbiamo abbastanza.
io rimango dell'idea di prima. lista civica NUOVA MARINEO candidato "premier" NINO DI SCLAFANI. che spero non si offenda se per oggi rappresenta il mio cavallo (non prendertela con me l'ha detto nuccio).
ligc

Anonimo ha detto...

Povero asino, così paziente! Cercasi persona onesta, che sappia lavorare con gli altri per realizzare il bene comune. Persona onesta e competente che sappia circondarsi di persone oneste e comepetenti. Persona non di immagine o di piazza, ma di qualità. Si cercano pure elettori oniesti che che abbiano il coraggio di scegliere e sostenere persone oneste e competenti e che perciò pensino al bene di Marineo e non al proprio tornaconto. Altrimenti le persone oneste e competenti che avranno il coraggio di candidarsi faranno un grande flop! Auguri!

Anonimo ha detto...

però è risaputo che l'asino è figlio di un'asina il cui latte costa un'accidenti. Lo possono bere così solo i ricchi, che dal latte dell'asina prendono energia e forza. Forza immorale.
è la proprietà transitiva.Chi è che a Marineo è stato cresciuto con latte d'asina?Lui è immorale, non lo candidiamo.

Anonimo ha detto...

Il pessimismo di voi giovani, è la forza di coloro che tengono prigioniere le vostre idee.

Anonimo ha detto...

Perchè non appena sappiamo i nomi non facciamo una votazione virtuale?

Anonimo ha detto...

Se è come dite voi
in questo paese:
7.500 asini e
1 solo cavallo
(chi però nun voli viviri)
POVERA MARINEO!

Anonimo ha detto...

bravo don Raffè 'La tendenza a non pensare in modo originale avvia quindi la nostra società verso l’omologazione'

Anonimo ha detto...

Nino, capisco i motivi x cui rifiuti una candidatura, da tutta marineo sperata.hai le tue ragioni, però almeno x il consiglio facci un pensierino.
sennò ti facciamo sindaco x acclamazione

Anonimo ha detto...

C'era una volta un reame felice, governato da un re e da una regina sempre attenti ai bisogni del popolo. La gente adorava i sovrani ed ogni occasione era utile a fare festa e gioire tutti assieme. Tutta questa felicità suscitò l'invidia di una perfida strega che indispettita durante la notte verso nell'unica fontana di acqua della città un filtro malefico che aveva il potere di suscitare il malcontento, l'invidia, la gelosia e l'odio. Così, il giorno seguente, quando tutto il popolo bevve l'acqua della fontana il regno si trasformò in un luogo disperato. Il popolo incominciò ad accusare il re e la regina di essere insensibili, egoisti, di pensare solo a se stessi, scoppiarono rivolte e disordini. I sovrani non riuscivano a capire il comportamento dei loro sudditi, anche perchè erano gli unici a non avere bevuto l'acqua della fontana poichè al castello avevano un pozzo solo per il loro uso.
Cercarono di parlare di dialogare senza nessun risultato. Compresa la natura dell'incantesimo scesero in piazza si accostarono alla fontana e bevvero essi stessi l'acqua avvelenata del pozzo uniformandosi al comportamento dei loro sudditi.
Così in quel reame tornò la calma.

nino di sclafani

P.S. Seguirà commento.

Anonimo ha detto...

siamo sicuri che nell'acqua avevano messo un veleno e non un filtro della verita'? non è che il popolo apri' gli occhi bevendo da quell'acqua? e non è che aprendo gli occhi il popolo i regnanti furono costretti ad adeguarsi?
ligc.

p.s.
ma il senso delle favole è quello che gli da chi le inventa o quello che ne trae chi le legge?

Anonimo ha detto...

Quale è il significato profondo degli enigmi? Per quale ragione attraverso lo scioglimento viene rivelata l’identità dell’oggetto?
L’enigma è la metafora dell’ignoto, del non nominato, quindi del “caos”. La prova a cui è chiamato colui che deve sciogliere l’incantesimo è quella di trasformare il “caos” (=disordine) in “cosmos” (=ordine), cioè l’oggetto sconosciuto in oggetto conosciuto. Nella nostra tradizione il potere di trasformare il “caos” in “cosmos” appartiene al “logos” (=ragione): cioè l’intelligenza creatrice, che poi, in definitiva, è la parola.
Dice S.Giovanni: “In principio era la Parola, e la Parola era presso di Dio, la Parola era Dio. Per mezzo di essa furono fatte tutte le cose: e senza di essa nulla fu fatto di ciò che è stato fatto. In essa era la vita e la vita era la luce degli uomini”.
Quindi, Dio, mediante la Parola scioglie il grande enigma che è l’universo, trasformando il disordine in ordine, l’indistinto in distinto, la morte in vita.
A noi è invece dato sciogliere enigmi meno radicali, ma non meno importanti, partecipando così alla costruzione dell’universo simbolico in cui, in definitiva, siamo immersi.
Nino non ci chiede di essere divinità o eroi, ma semplicemente di possedere quei frammenti di ragione, quell’ABC indispensabile per esplicitare e controllare il microcosmo in cui siamo chiamati a vivere e che, in questo momento, ci sfugge di mano.

Anonimo ha detto...

la semplicità di un insegnamento avviene, da secoli,mediante le favole, i cunti, che i nostri nonni ci raccontavano e, nella letteratura, hanno fatto grandi scrittori.Alla fonte(X taluni) avvelenata, gli uomini hanno trovato l'elisir della conoscenza, che li ha resi consapevoli del mondo in cui vivevano.Oggi non credo basterebbe una fonte avvelenata, perchè gli occhi li abbiamo aperti, ma talvolta preferiamo non vedere."chi si accontenta, gode" dice una canzone, e molti ne hanno fatto un'inno.Si preferisce l'io al noi,non si pensa al futuro, in quanto "come abbiamo fatto noi, faranno i nostri figli".E' questa mediocrità che ci blocca.Fino a che non saremo tutti AVVELENATI,e ci sentiremo veramente male, il paese non cambierà.Tante fatine ci hanno provato, ci provano, ma la gente preferisce bere alla fonte del re, e non aprire mai gli occhi.
NILDE

Anonimo ha detto...

Il cavallo nitrisce
e l'asino raglia.
Vivono in due brivature diverse
e parlano lingue diverse.

Avogghia di friscari...

Alla fine tornò la calma
perchè tutti asini diventarono.