domenica 13 aprile 2008

Sul blog di Grillo le prime liste civiche certificate. Marineo cosa farà?


«Ogni gruppo può, se vuole, trasformarsi in lista civica per le amministrazioni comunali. I cittadini devono entrare in politica direttamente. Per la loro tutela e per quella dei loro figli. I Comuni - scrive Grillo nel suo blog - decidono della vita di ognuno di noi». Le prime liste civiche (leggi) con i requisiti richiesti sono state pubblicate con la certificazione di trasparenza 'beppegrillo. it'. Occorre non essere iscritti a partiti ed essere incensurati. Le liste potranno comunque chiamarsi come gli pare ed essere autonome nella loro azione. Ci potranno anche essere più liste in una stessa città. Le liste certificate saranno pubblicizzate dal blog e messe in condizione di scambiarsi informazioni ed esperienze attraverso una piattaforma comune online che sarà messa a disposizione, sempre attraverso il blog. Marineo avrà la sua lista col marchio Grillo?

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Facemu na lista puru ca la chiamamu "NINUZZU MARCAFFANU" armenu sapemu ca è di Marinè. Andate pure nel blog di Grillo e trovate la vendita dei suoi dvd libri e gaget vari. Amu caputu!!!!!
CAMINAMU CU LI NOSTRI PEDI SENZA STAMPELLI a queste condizioni sciolgo la mia riserva.

Anonimo ha detto...

Anche se vai da Padre Pio che è un Santo trovi la vendita dei suoi dvd libri e gaget vari... Ma si tratta di un commercio legale. Quello che dobbiamo combattere noi è il commercio illecito di posti di lavoro, di appalti, di voti etc. etc.

Anonimo ha detto...

quoto l'anonimo qua sopra

Anonimo ha detto...

quoto giambatt!!!!!

Anonimo ha detto...

si ragazzi ma padre pio è morto, beppe grillo è vivo e agisce in mome e per conto di se stesso. l'antipolitica non aiuta la politica, la distrugge e senza la politica non c'è democrazia. invece di disprezzare la politica miglioriamola. grillo è un fenomeno da baraccone e senza credibilita', le urne hanno dato il responso. la cattiva politica si batte con la buona politica non con l'antipolitica. scusate il bisticcio di parole ma spero renda l'idea.

Anonimo ha detto...

Intanto un personaggio come Beppe grillo scuote le coscienze di chi ci governa scusate se è poco pensate che non parlandone si migliori il sistema? Apprezzo tantissimo chi denuncia anche se lo fa nel suo ambito lavorativo ricordate perchè venne cacciato dalla rai? Quantomeno serve da sprono a chi vuole realmente che si aggiusti quanto i sig. politici hanno sfasciato secondo me Beppe è un grande e in futuro sarà sicuramente ricordato. VIVA BEPPE GRILLO......

Anonimo ha detto...

Premettendo preliminarmente che il qui presente intervento tende a riflettere in maniera esclusiva il mio punto di vista sull'oggetto dello stesso, era mia intenzione aprire un modesto confronto sulle proposte referendarie poste in essere da B.Grillo il 25 aprile. 1)abolizione dell'ordine dei giornalisti 2)abolizione del finanziamento pubblico all'editoria 3)abolizione della "gasparri" Iniziando dal primo punto, posso affermare che è vero che l'ordine è un istituto previsto soltanto nella penisola, ma non è detto che quello che risulta essere una nostra peculiaretà sia in valore assoluro sempre negativo. L'ordine dei giornalisti assolve ad una funzione di rilevanza cardine per le sorti della nostra informazione e conseguenzialmente per quelle della nostra democrazia, in particoar modo, nell'intervallo storico di nostra competenza, dove questa è divenuta la principale variabile strategica ,in ogni aspetto della nostra quotidianetà. Ebbene in assenza dell'ordine chiunque potrebbe esercitare il ruolo di informatore seza forma alcuna di controllo non certo dal punto di vista sostanziale, ma bensì dal punto di vista etico e morale. L'ordine infatti è potenzialmente in grado di radiare quei giornalisti che non rispettano i canoni etici e deontologici che stanno alla base della funzione informativa democratica.Così, come si è manifestato nella realtà d'esistenza, se un giornalista risulta essere iscritto nel libro paga dei servizi segreti italiani o nella P2(avvenimento che denota la progrssiva erosione della libera informazione), le possibili conseguenze possono essere essenzialmente due: 1)In assenza dell'ordine il giornalista può liberamente continuare ad esercitare.2) in caso contrario può essere radiato dall'ordine e non esercitare più in modo alcuno la propria funzione (potrà anche esercitare il ruolo di parlamentare, se sussistono i requisti previsti dal nostro ordinamento, ma non quello di giornalista). Appare evidente la rilevanza strategica di questa struttura. Quanto al secondo punto, che prevede l'abolizione del finanziamento pubblico all'editoria, in base alla mia visione d'ottica posso affermare che, in primo luogo il Grillo mette tutti i giornali in un unico grande calderone, avvenimento che non fa altro che denotare il suo spirito indubitabilmente qualunquista, tralasciando il fatto che una serie di giornali come ad esempio(limite) Il Manifesto sono assoggettate ad un regime giuridico che configura la propria ragione sociale nella forma cooperativistica, e che pertanto non è una grandezza comparabile , a meno che non si assumano delle ipotesi semplificatrici di una così grande rilevanza che in ultima istanza non farebbero altro che causare l' incremento delle arbitrarieà che si ripercuoterebbe sul fatto di contrarre sensibilmente gli obbiettivi, sul piano della conoscenza, dell'analisi inizialmente elaborata, con giornali che risultano configurarsi come rami d'espressione di grandi società per azioni come ad esempio (limite) Il sole 24 ore. Anche se vale la pena evidenziare un interessante posizione del Grillo sul giornale di confindustria che lucidamente fa emergere un'intrinseca contraddizione del capitalismo ologopolistico italiano, che da un lato difende a spada tratta i principi del libero scambio e d'altra parte è uno dei giornali che gode di un flusso finanziario di matrice erariale molto rilevante. Ma non facciamoci influenzare dalle invettive qualunquiste del comico genovese, che data la sua palese parzialità di campo, dimentica o non si accorge,tra un insulto personale sull'aspetto esteriore di berlusconi o addirittura del Presidente della repubblica Giorgio Napolitano,storico militante del Partito Comunista Italiano, a cui Grillo dovrebbe soltanto inchinarsi e ringraziarlo sopratutto per il ruolo ricoperto sia in difesa delle classi operaie e proletarie italiane sia per il ruolo ricoperto nel corso della lotta di liberazione nazionale antifascita, che ha fatto sì che beppe grillo potesse esprimere il suo punto di vista nel corso della sua carriera liberamente,(mi scuso della lunga parentesi), dimentica che sia i fondi all'editoria sia il finanziamento pubblico alla stessa, permettono la sopavvivenza di un circuito d'informazione fortemente democratico e pertanto a difesa dei più deboli. Perchè? La risposta risulta in via diretta comprensibile seguendo il ragionamento inverso o della c.d. falsificazione: In assenza del finanziamento quali giornali sarebbero in circolazione??? è evidente che continuerebbero la propria attivita esclusivamente i grandi giornali espressioni di grandi società per azioni e degli interessi dell'alta finanza e dell' alta politica, come il corriere, il 24 ore......Così seguendo questo ragionamento che circa quarant'anni or sono è stato pensato e messo in debito conto da grandi menti della politica italiana, seguendo le direttrici e i precetti della nostra carta costituzionale, il finanziamento permette a TUTTI i giornali di esistere e non soltanto a quei giornali espressione dei c.d. poteri forti. Certo si potrebbe aprire un altro discorso sulle modalità del finanziamento, visto non come flusso ma come agevolzioni dal punto di vista tributario e fiscale......e si potrebbe anche analizzare la funzione degli investimenti pubblicitari, ma il discorso si allungherebbe inesoorabilmente, ad esempio si potrebbe parlare della soglia massima agli investimenti pubblicitari nelle reti televisive, norma vigente in buona parte dell'occidente, che permette alla carta stampata di drenare congrui flussi al fine di portare avanti le proprie funzioni..... Tutto ciò continua ancora una volta a far emergergere il qualunquismo di grillo, seguendo una via analoga si può evidenziare tutto ciò anche nei discorsi sulle retribuzioni dei parlamentari: In assenza di congrui stipendi chi poteva fare il parlamentare??? Soltanto i cittadini agiati che potevano contare sull'appoggio del grande capitale, e non di certo l'operaio o il contadino che prima di pensare ad una eventuale funzione legislativa dovevano fare i conti con le sussistenze dei loro familiari. Per quel che concerne in terzo punto, abolizione della gasparri, non ho nulla da dire, anzi apprezzo l'intento di grillo, conforme ai canoni legislativi comunitari. In conclusione , alla luce e memore di quanto sopra detto, volevo lanciare un appello a tutti quei giovani che si ritengono "di sinistra" che vedono in Grillo un'alternativa possibilmente benefica: Ma non vi siete resi ancora conto che grillo come il suo compare M.Travaglio non sono affatto di sinistra,anche se da un lato esplicitano argomentazioni che non fanno una piega,costroro non hanno un obbiettivo, un fine, preciso, anzi un fine lo possiedono e non certo di sinistra, questo si configura come schiettamente liberistico e liberalistico e persino anticomunista, quindi secondo la mia visione d'ottica un soggetto che si ritiene di sinistra, alla luce di quanto sopra detto, dovrebbe vedere in grillo,in un ottica di lungo periodo, più un pericolo che un'opportunità, anche se tuttavia nell'immediato certe proposte della banda grillo risultano indubitabilmente utili. ONORE A TUTTI I COMPAGNI OPERAI CHE GIORNALMENTE PERDONO LA VITA SUL POSTO DI LAVORO ANCHE PER RESPONSABILITA' LEGATE AL RUOLO ED AI COMPORTAMENTI DI UNA (CERTA) BORGHESIA IMPRENDITORIALE ITALIANA CHE GUARDA PIU' AL CONTENIMENTO DEI COSTI DI PRODUZIONE CHE ALLA SALVAGUARDIA DELLA SALUTE E DEL BENESSERE SOCIALE DELLA NUOVA CLASSE OPERAIA ITALIANA.