sabato 6 dicembre 2008

Una vita nel secolo breve: Randazzo intervistato da Radio Studio Centro


Un appuntamento con Totò Randazzo da non perdere sulla frequenza 102,500 in FM di Radio Studio Centro.
Domenica 7 dicembre, alle ore 9, nel corso della trasmissione “Domenica Cultura”, dedicata all’informazione, all’approfondimento su temi di cultura, attualità, politica, costume, società e musica, realizzata dai servizi speciali di R.S.C. Consorzio Radiofonico Siciliano e della Due Erre Italia divisione Media, nella rubrica dedicata ai libri verrà recensito il volume di Totò Randazzo “Una vita nel secolo breve”. La recensione è stata realizzata da Nino Di Sclafani che ha intervistato l’autore del libro. Molte sono le rivelazioni e i segreti che Totò Randazzo ha voluto affidare al grande pubblico della radio. Si tratta di una "confessione" schietta e completa nel corso della quale lo scrittore ha parlato di amore, bellezza, viaggi e anche delle vicende di guerre di mafia che hanno insanguinato, nel secolo scorso, le strade di Marineo.
Radio Studio Centro

34 commenti:

Nuccio Benanti ha detto...

Lunedì 8 dicembre, presso l'Auditorium dell'Istituto Don Colletto in via E. Maiorana alle ore 16.00, Nino Di Sclafani presenterà il libro "Una vita nel secolo breve" di Toto' Randazzo. La manifestazione è patrocinata dal Consiglio Provinciale di Palermo e vedrà la partecipazione del chitarrista classico Alessandro De Pau, del tenore Antonio Li Vigni e della cantante folk Roberta Gulisano. Le poesie dell'autore saranno interpretate da Chiara Lo Faso.

Anonimo ha detto...

Per chi non avesse potuto ascoltare la diretta dell'intervista, oggi domenica 7 dicembre 2008, ricordiamo che la trasmissione "Domenica Cultura" viene replicata ogni mercoledì, sempre sulle frequenze di Radio Studio Centro - Consorzio Radiofonico Siciliano 102,500 in FM. Quindi appuntamento con la replica della trasmissione di oggi, mercoledì 10 dicembre alle ore 24,00. Da non perdere!
Grazie dello spazio.
Staff

Anonimo ha detto...

Complimenti vivissimi a tutti quelli che amate la cultura e dite che la fate, per aver con garbo dissertato la presentazione di un nostro paesano che ha avuto il coraggio di scrivere un libro che parla di Marineo, avendo l'onore di aver presenti amici artisti che Marineo non ha mai ospitato.Mi chiedo perchè in questo paese si associa il nome, la politica, l'etichetta che danno altri alla cultura? Se la presentazione la organizza il Signor Tizio tutti presenti come pecore, se lo fa un comune paesano che ha scritto un libro che sarà storia per sempre e facile dissertare dicendo " nenti un ci iri tanto è chiddu".E poi si dice che a Marineo si fa cultura.

Anonimo ha detto...

Cari coetani e giovanissimi mi sà che avete mangiato troppo quel giono. Mi stupisce che non c'eravate voi che fate teatro, voi che fate musica, voi che amate l'arte.Io ho assaporato queste belle passioni solo in una sera, stando a contatto con artisti più grandi. Giuro si respirava qualcosa di sublime anche se è rimasto il rammarico di non aver conosciuto il poeta Ignazio Buttitta, vivo attraverso i loro racconti. La prossima volta mangiate di meno.

Anonimo ha detto...

Complimenti vivissimi.......... ero sempre io, il nome non si è salvato. Si, sono delusa poichè invece di vedere esempi reali vedo la solita ipocrisia che regna sovrana e la contraddittorietà di chi osa parlare di cultura. Tempo fa ad un amico chiesi il perchè sperimentasse fuori e non nel nostro paese, mi disse semplicemente "che a Marineo poca era la collaborazione e l'amore per sperimentare e quando ti cimentavi con persone valide accanto ricevevi solo critiche o ringraziamenti falsi". Ora capisco,che non aveva torto, ma è tardi per dirglielo: da poco vengo a contatto con realtà culturali diverse quasi idilliache. Quando portiamo idee fuori Marineo abbiamo un mazzo di fiori, soldi a volte inaspettati, ascolto e il buffet a sorpresa e una miriade di complimenti.Da noi no. Si è forse invidiosi dell'altro? Mi rode tutto questo perchè Marineo è il mio paese natio. Che fa ci svegliamo o aspettiamo il giorno fatidico del nostro funerale per vedere l'umanità e la solidarietà con l'emozione teatrale?

Anonimo ha detto...

Peccato per chi non è stato presente l'otto dicembre alla presentazione del libro. Fortunatamente che la: Radio Studio Centro Consorzio Radiofonico Siciliano di Marineo, comunque, con le sue interviste a Totò Randazzo curate da Nino Di Sclafani, ha saputo fare la giusta pubblicità al libro in quasi tutta la provincia di Palermo. Onore a queste persone della radio che senza fare grandi proclami sanno fare ottima cultura e informazione.
Una buona lettrice e ascoltatrice.

Anonimo ha detto...

vinceramente non capisco la polemica, visto che i componenti della consulta culturale comunale erano tutti presenti. visto che ti autodefinisci una puona lettrice puoi darci qualche consiglio per le letture? tu cosa hai letto di recente?

Anonimo ha detto...

Sinceramente.... (scusate)

Anonimo ha detto...

A te componente della "consulta" consiglio di leggere: Quarto viaggio nel regno della fantasia di Geronimo Stilton!
Ma quale polemica, solo una sana e costruttiva riflessione.
Alleggerite i toni e fate questo viaggio...
Bye

Anonimo ha detto...

I componenti della consulta culturale comunale non erano presenti: io mi attengo ai fatti. Tu dov'eri? Cerca di distinguere una polemica da una garbata riflessione costruttiva, scritta per migliorarsi e non rimanere intrappolati nell'inattività del nostro discusso paese. Se la ritieni polemica e non guardi oltre reputo che sei uno dei tanti della cerchia di persone che amano parlare sopra i palchi solo per farsi vedere, regalando a tutti dolcissime promesse che ci meravigliano tanto da non dimenticare tale gesto prezioso.

Anonimo ha detto...

Ci deve essere un motivo dato che molti marinesi sono rimasti assenti all'appuntamento. Come si fa a raccogliere consensi quando certe personalita hanno ammesso di ignorare i marinesi? Pan per focaccia pare giusto.

Nuccio Benanti ha detto...

Io eviterei di parlare a nome dei marinesi. Chi non è andato avrà avuto le proprie buone regioni e ognuna (penso) diversa delle altre. Adesso cerchiamo di leggere il libro perchè è molto interessante.

Anonimo ha detto...

Sono legato al mio paese come la foglia all'albero che l'ha nutrito, difatti, ad esso ho dedicato il libro "Una Vita nel Secolo Breve". E' pure vero, che alcune persone sono poco edificanti nel contesto della comunità, poichè praticano lo sport dello sparlamento fine a se stesso, danneggiando l'immagine della nostra comunità.
Ritengo comunque che Marineo sia di alto livello culturale, basti citare il premi di poesia internazionale, da tutti invidiato.
La presentazione del mio libro avvenuta l'8 Dicembre è stato un trionfo, basti pensare alle molte personalità internazionali presenti.



Totò Randazzo

Anonimo ha detto...

Dice bene piazzamarineo di leggere il libro, io l'ho fatto da paesana. Prima di sentenziare che questa personalità ha ingnorato i marinesi, corri a leggere il libro nelle pagine egli ha elogiato i marinesi attraverso l'amore incondizionato per il paese natio.
Amate la cultura? Bene, venite stasera alla Chiesa Madre dove assisteremo a un dolce binomio: la cultura musicale con la beneficienza per le Missioni.

Anonimo ha detto...

vorrei chiedere alla "giovane donna" cosa intende per cultura.
se non ha una risposta fa niente

Anonimo ha detto...

Voglio leggere il libro e sono ansiosa di apprezzarne il contenuto. Rimane il fatto tuttavia che gente internazionale ha partecipato alla presentazione, mentre molti marinesi sembra l'abbiano boicottato. Questo rimane un fatto non tanto appuntabile all'autore del libro, ma alla scelta che i paesani fanno. Roberta

Nuccio Benanti ha detto...

L'8 dicembre è un bel giorno, ma non credo che sia il più adatto per la presentazione di un libro. Neanche l'Auditorium dell'ITC mi sembra il posto ideale.
Io l'avrei presentato il 7 al collegio. Comunque non penso che ci sia stato un boicottaggio.

Anonimo ha detto...

io credo che invece cultura nn sia solo questo. partecipare alla visione di uno spettacolo o alla presentazione di un libro... nn è certo questo che che ci permette di dare un giudizio ad un'intera comunità.

La cultura la dobbiamo coltivare dentro noi, giorno dopo giorno.
Marineo è un paese all'avanguardia da questo punto di vista, ci sono molteplici modi di confronto e di dibattito, tante associazioni e gruppi che seminano cultura.. sta a noi raccogliere i semi e farli fruttare..

Io nn ho partecipato alla presentazione del libro, come tanti, ma magari parteciperò e avrò tante altre occasioni di assistere a manifestazioni come questa.. nn ha importanza l'aspetto esteriore in una comunità, inteso esclusivamente come partecipazione ad un evento, quello che conta è essere propositivi verso il mondo culturale... e Marineo credo sia disponibile, vitale e sensibile nei confronti della cultura.

Nuccio Benanti ha detto...

Per tornare al libro, ho una proposta da farvi (ma ci vuole la collaborazione di almeno 5/6 anonimi seri).

Posso creare un post laterale dedicato a "Una vita nel secolo breve" e, durante le vacanze natalizie, iniziamo a leggerlo contemporaneamente per commentarlo sul blog.

Che ne pensate?

Anonimo ha detto...

Tutto fa cortile! Anche la presentazione di un "libro" fa cortile. Io c'ero tu no!
Voglio comunque segnalare che, oltre al fato specifico e cioè la produzione di un libro, dovrebbe restare il fatto di cultura. Io ho letto il libro, un po' pesantuccio per il vero, ma, a mio modestissimo vedere, di arte nemmeno la traccia. Il riportare fatti di cronaca, o fatti personale e tirando in ballo terze persone, non mi sembra che possa essere arte. Il Caro Toto, autodefinitosi artista, è un tipo che a Marineo stà bene. Incarna il Marinese "chiazzaloru" tpico. Bene così, lasciamo l'arte agli artisti!

Anonimo ha detto...

vorrei chiedere all'autore xkè lo ha definito breve. grazie

Nuccio Benanti ha detto...

«Io c'ero tu no!»
Ma io chi?

«Per il poeta T.S. Eliot "il mondo finisce in questo modo: non con il rumore di un'esplosione, ma con un fastidioso piagnisteo". Il Secolo breve è finito in tutti e due i modi.»
(Eric J. Hobsbawm, dalla prefazione a Il secolo breve, pag. 24)

Nuccio Benanti ha detto...

Dimenticavo di dire una cosa:

1. ho letto il libro e non è affatto pesantuccio;
2. è una vera opera d'arte;
3. anche Buttitta riportava nelle sue poesie fatti di cronaca, cioè di memoria collettiva, cioè di cultura(in una di queste parla della morte dentro al pozzo di una mamma di Marineo e dei suoi figli)
- il caro Totò per me è un vero artista;
- l'unico chiazzaloro qualunquista sei tu (ma tu chi?) e lo dimostri con il tuo commento...

Anonimo ha detto...

ciao ragazzi, vorrei dire alcune cose in merito alla presentazione del libro di Totò Randazzo: di certo, concordo con Nuccio Benanti, quelli non erano nè il giorno nè il luogo adatto... tra l'altro abbiamo un Castello meraviglioso dove credo che questi incontri di crescita culturale vadano fatti (ma perchè non si usa mai?? qualcuno sa dirmelo??). Io per questi 2 motivi non ho avuto la possibilità di partecipare e me ne rammarico e, per questo non vorrei essere giudicata! se fosse stato un altro giorno mi sarei scapicollata e sarei venuta.

Vorrei dire alla giovane amante di cultura di non fermarsi ad un mancato incontro per giudicare tutto un paese, anche se concordo con lei, almeno in parte, che un marinese fuori fa più furore, ma non per questo dobbiamo disdegnare di essere Marinesi e di lottare affinchè la Cultura possa avere un suo spazio nella nostra vita (quindi non ti arrendere di fronte ad una delusione cocente, quella della mancata partecipazione... anche perchè ho ben capito chi sei!! non ti arrendere)

A Nuccio chiedo non solo di pubblicare il libro, ma se possibile, anche eventuali interventi dello scrittore.

Credo di acer finito...
Buona Domenica a tutti

Anonimo ha detto...

Non so se la pubblicazione del libro sul blog arricchisce ancora il furioso egoismo dell'autore. Un libro che porta la fotografia in copertina in primo piano dell'autore rispecchia il carattere vanitoso del Randazzo. Io ho cominciato a leggere il libro e ne ho interrotto la lettura quando ho notato che non si tratta di autobiografia ma di storie plagiariate da pubblicazioni delle epoche relative a quei fatti. Le storie personali sono comuni quanto irrilevanti. Nuccio non sprecare tempo e spazio.
Mariella P.

Anonimo ha detto...

Bene la riflessione continua a indignare qualcuno, son contenta spero che il mio caro sentenziatore non si fossilizzi nel limbo dell'oscurità ma porti qualcosa di buono a questo paese che a detta di qualcuno "è all'avanguardia". A te Francesca innanzitutto il Castello come sai non è del Comune ed è a servizio di tutti solo attraverso burocrazie e soprattutto permessi dall'alto,una volta risolte il luogo viene concesso; tenendo presente che ci sono degli orari da rispettare, regole che se non rispetti gli addetti ai lavori (persone che non amano la cultura)ti spengono le luci in senso di superiorità fregandosene di tutto e di tutti. Francesca non puoi capire chi sono, ma sappi che sono una donna che conosce più di te le realtà culturali del nostro paese, tu è da poco che ti cimenti nella loro conoscenza e ti assicuro che una volta scoperte capirai molte più cose. Uniti tutti per parlare di cultura, confrontiamoci per dire a gran voce "Marineo ama la cultura", e chi ha il potere (mi riferisco a tutte le preferenze politiche poichè è un interesse comune) si svegli e si guardi intorno per valorizzare bene i locali marinesi iniziando dalla polverosa Biblioteca per arrivare anche al Castello. La Biblioteca? Perchè? Bene a te che te lo chiedi ti sollecito ad andare a Bolognetta a vedere qualcosa di idilliaco, ma non guardare mai l'elenco delle registrazioni ti deluderà: a far bella mostra ci sono le registrazioni di piccoli e di grandi nostri paesani,il tutto fa rabbrividire e riflettere ancora di più del potere dei tanti Signor Tizio.

Anonimo ha detto...

Comu la foglia a lu so ramu

Ai marinisi attenti e precisi
Ca cu fervuri mi hannu fattu onuri
Tutta la storia di lu me paisi,
dintra lu libru io ci misi.

Na lu Blog chiazzamarinisi
a tutti l'uri iddi mi scrivinu
li so pariri boni o cattivi
e io mi li ricivu cutentu e cu tantu piaciri.

Parranni e parranni sempri,
la Storia nu nè finuta
ricordati sempri di li to radici
sutta la Rocca di lu to Paisi.

Auguri a tutti li me paesani
e a cu leggi u me libbru
boni festi pi tutti in famigghia.

"Ascutatimi!! Sulu l'amuri sarba lu munnu"

Ai marinisi
Totò Rannazzu

Nuccio Benanti ha detto...

Pubblico la poesia in alto, nella prima pagina, in modo che tutti possano leggerla.

Anonimo ha detto...

Alla giovane donna amante della cultura dico innanzitutto grazie per avermi detto cose che, ahinoi già in parte sapevo!! è vero mi cimento da poco tempo e ancora il mio entusiasmo non si è spento e spero non si spenga mai... purtroppo conosco (poco, non come te, questo è certo!!) i problemi relativi al Castello, al centro diurno, all'ex mattatoio e, chi più ne ha più ne metta (la persona che citi tu in qualche commento passato me ne parlava spesso.. spero di non sbagliare anche stavolta e di aver capito di chi tu parli...)

Come dici tu "uniti tutti per parlare di cultura CONFRONTIAMOCI" io vedo molte associazioni che sono sulla stessa barca ma che non dialogano tra di loro, spesso perchè non ne hanno la possibilità, o perchè non si conosce bene la realtà marinese (io per prima non conosco nessuno e mancu paru marinisi..)

E ti dico un' altra cosa (nessuno me ne voglia) che confronto c'è tra le varie associazioni se un evento come quello della presentazione del libro viene fatto in un giorno in cui nessuno (o quasi) può partecipare? che dialogo c'è se nello stesso giorno si fissano diverse attività (vedi stasera inaugurazione alle 18 del centro giovanile, cena di beneficenza del battello e prima del teatro Zappalà con il risultato che nessuno, credo, di queste due associazioni abbia potuto partecipare all'inaugurazione stessa)..

Domanda: come possiamo favorire una crescita culturale di noi stessi in collaborazione con tutte le associazioni se siamo quasi costretti alla concorrenza?? (se partecipi ad un evento automaticamente te ne perdi un altro).. ovviamente tu non avrai la lampada magica, lo so...

ok spero di non aver offeso qualcuno, anche perchè il sonno potrebbe farmi straparlare ma, ho riletto il commento, sembra filare:-)

per Nuccio: attìa ma chi fine facisti?? ci è dispiaciuto non averti tra noi, vuol dire che ti "assupperai" tutta la registrazione...
aspetto ancora il libro di San Ciro e la tesi..

a Totò Randazzo dico "la Storia nun ne finuta" è vero... possiamo ancora scriverla... ma il libro dove lo trovo?? guardi che io sono ipercritica (non credo proprio lei tema il mio giudizio..)

direi che è tardi.. buonanotte chiazzalori

Nuccio Benanti ha detto...

Le modalità d'uso del castello sono stabilite chiaramente da una convenzione stipulata tra il Comune e la Soprintendenza. Non ci sono burocrazie insormontabili: occorre presentare una richiesta e rispettare le regole.
Se il castello è aperto, ad esempio, dalle 14 alle 19, la presentazione del libro deve avvenire nel rispetto di questi orari. Se rispetti le regole nessuno ti spegne le luci.

Volevo dire, inoltre a Francesca: perchè non mi invii una foto della cena con allegato un articolo di cronaca mondana? Di quelli simpatici, come solo tu sai fare?

Anche questa è cultura.

Anonimo ha detto...

a totò Rannazzu

Talia st' agghiastrisi ca parra di li marinisi

ni critica e male ni dici,

nun sulu... puru l'aguri ni fici.

Ma pi natali puru diddu
l'aguri i putemu accettari,


un amico di lu Rannazzu

Anonimo ha detto...

ok Nuccio... lo farò al limite entro domani (non posso prima purtroppAMENTE!!)

Per gli orari del Castello varie ed eventuali avrei bisogno di più chiarimenti, poi ti mando una mail con tutte le domande in merito ma... credo che la giovane amante di cultura parli per esperienza...

buon weekend.. ci vediamo tutti nimerosi a Fiat Voluntas Dei per applaudire la mitica Maria Cira e la Compagnia di Zappalà

Ciaaaaaaaaaaaao!!

Anonimo ha detto...

P.S. ma gli articoli del Battello sul blog non li scrivo io.. però il complimento mi lu pigghiu lu stesso...

passo e chiudo

Nuccio Benanti ha detto...

Io non conosco a memora gli articoli della convenzione che prevede l'uso dei locali del castello.
Però l'Ufficio ai Beni Culturali dovrebbe averne una copia (sempre che non ci siano stati incendi negli ultimi anni...).
Infatti, Assieme a Franco Vitali ho presentato un libro sulle tradizioni locali (sindaco Corrado) e non ci sono stati problemi.
Non capisco come possano esserci burocrazie e ostacoli con l'attuale sindaco Ribaudo.
Però ripeto: se si chiede il locale per un orario ben stabilito, bisogna rispettarlo: cosa che non è avvenuta in occasione del famoso episodio delle luci spente (sindaco Spataro)!