venerdì 3 giugno 2011

Centro Studi e Iniziative di Marineo, recital di poesie con Ezio Spataro


di Francesco Virga
Domenica 5 giugno alle ore 21, nei locali del Centro Studi e Iniziative di Marineo, siti in via Bivona n.6, Ezio Spataro terrà un recital di sue poesie.
Ezio, insieme a Walter Bonanno, ha pubblicato recentemente un libretto di poesie ed è l'animatore principale del blog "percorsipoeticiabrannu". Lo stile di Ezio somiglia tanto a quello dei cantastorie del passato. Ma Ezio invece di parlare di Turiddu Giulianu parla degli uomini e dei problemi del presente. Anche per questo il CESIM, nel proseguire il suo impegno teso alla valorizzazione di tutte le espressioni della cultura locale, lo ospita nei suoi locali.

3 commenti:

Ezio ha detto...

Voglio ringraziare tutte le persone che sono venute ad ascoltare le poesie. Vi ringrazio soprattutto per il vostro affetto, un grazie particolare va ad Antonietta Zuccaro per il suo affetto quasi materno nei miei confronti. Un grazie a Rosanna Lisciandrello che mi ha visto nascere davanti il bar di Ciruzzu, un grazie a Franco Virga, che ha creduto nelle mie filastrocche e che ha messo a disposizione i locali del CESIM affinchè queste potessero venire proclamate, un grazie a Ninu L'africanu, ispiratore di una mia poesia a lui dedicata, un grazie a Ciru Fruciuni, manovale muratore di grande carisma, e dalla mano di acciaio. Un grazie a tutti per avermi dato la possibilità di essere me stesso davanti a voi. Un grazie infine al pico, mio imperterrito compagno di viaggio sul quale mi appoggio per dar voce alle poesie. Spero di avere dato un piccolo ma importante contributo al rilancio del CESIM, al quale auguro di proseguire con fervore nelle attività culturali marinesi e non. Grazie a tutti e che il pico vi accompagni nel vostro cammino di vita. Arrivederci alla prossima!!!
Ezio Spataro

A. LiCastri ha detto...

Visto Ezio i Marinesi sono molto accoglienti e affetuosi.

Ezio ha detto...

Cara Antonina, non avevo dubbi sull'affetto dei marinesi, ma la cosa che mi ha sorpreso è che solitamente alle serate di poesia cala il sonno generale, invece quella sera erano tutti divertiti e ridevano. Io temevo la gente si annoiasse e invece sembrava di stare al cabaret. Non pensavo che certe poesie facessero ridere tanto.